giovedì 8 settembre 2011

LA DEMONIZZAZIONE DEL LUCCIO: UN RITORNO AL MEDIOEVO?

Credo che "fiordo norvegese in formato bonsai" sia la migliore definizione per il Lago del Corlo (o Lago di Arsiè), particolare specchio d'acqua di una bellezza mozzafiato. La diga è stata costruita attorno agli anni '50 e ha permesso, attraverso lo sbarramento del canyon creato dal torrente Cismon, di dare vita a uno specchio d'acqua di 2,53 kmq e una profondità massima di circa 53 m. Le foto parlano da sole:







 
Il lago rientra tra le acque salmonicole bellunesi e fa parte del Bacino 11. Uno dei pesci più ricercati dai pescatori sportivi è il luccio, che in questo lago raggiunge dimensioni davvero notevoli.


All'inizio di quest'anno l'assemblea del Bacino 11 ha pensato bene di ridurre la misura minima per trattenere l'esemplare pescato dai 50 centimetri (misura in vigore nel 2010) ai 40 che rappresentano il minimo di legge. Ora, partendo dal presupposto che la scelta del no kill e del Catch&Release è libera e personale, è indubbio che il Bacino dovrebbe cercare di salvaguardare la specie, soprattutto gli esemplari più grandi. Per vari motivi. La presenza di grossi lucci è un forte richiamo per molti pescatori, e dal momento che per pescare ad Arsiè bisogna comprare un permesso, più pescatori frequentano il lago più soldi entrano nelle casse del Bacino. E attrarre più pescatori significa anche creare un volano per l'economia della zona, capace di creare un certo indotto. Si pensi che, ad oggi, il lago richiama ogni anno circa 5mila pescatori, provenienti anche dall'estero. Inoltre, altro aspetto importante, il luccio svolge una fondamentale opera di "pulizia", in quanto si nutre spesso di prede malate e ferite.
Invece la decisione di ridurre la misura minima a 40 cm è figlia della convinzione che "...i lucci non sono una specie autoctona e soprattutto distruggono l'altro pesce nello specchio d'acqua...". La cosa triste è il fatto che questa convinzione è condivisa da numerosi pescatori della zona. Cito una frase comparsa in un articolo di giornale un paio di anni fa: "...non si capisce come le mamme permettano ai ragazzi di fare il bagno in acque infestate da lucci...". Ricordo a tutti che siamo nel 2011, è ora di finirla con questa ignoranza medievale! Ridurre la misura minima non vuol dire solo legalizzare la cattura e l'uccisione di avannotti di luccio (perchè questo sono), ma si traduce in una demonizzazione del luccio, quasi fosse una calamità dalla quale salvarsi. Il risultato lo si può vedere in queste foto, scattate attorno al lago:






Le cose per fortuna stanno per cambiare. Un recente confronto tra gli amministratori e i pescatori locali ha permesso di arrivare alla conclusione che il lago, per la sua particolarità, dovrebbe essere inserito tra le acque ciprinicole, e non salmonicole. Si dovrebbere quindi estendere l'attività di pesca a tutto l'anno. La soluzione prevederebbe la creazione di un nuovo bacino, il Bacino 12. E porterebbe a una valorizzazione di un lago già di per sè stupendo. Con un settore quale il pescaturismo in continua crescita, un accurato piano di marketing e la salvaguardia delle specie del lago, tra le quali il luccio, dallo sterminio sconsiderato e dal bracconaccio, sono sicuramente non rinviabili. Speriamo che la strada intrapresa porti ai risultati sperati. W il luccio! W coloro che lo salvaguardano!



Alcune foto sono prese da www.magicoveneto.it 

Ringrazio per la collaborazione i gruppi su facebook 

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