giovedì 22 dicembre 2011

CARI LETTORI

Stiamo vivendo ahimè momenti molto difficili e delicati. L'Italia deve affrontare una crisi economica, politica e sociale. Imprese in difficoltà, misere buste paga, giovani alla costante ricerca di un lavoro che non c'è, tasse e imposte che avanzano, pensioni sempre più distanti,  difficoltà a sostenere le semplici spese quotidiane, sfiducia nelle istituzioni, ecc. Tutto questo non fa altro che aumentare lo stress e il nervosismo quotidiano. Non spetta a me fare discorsi politici, e mai in questo blog mi sentirete farne. La situazione del Paese è quella che è. Chi è al governo sta cercando di tappare questa grossa falla. Che la manovra finanziaria sia equa o iniqua, efficace o priva di senso, non spetta a me dirlo. Ognuno di noi faccia le proprie considerazioni. L'aspetto di cui voglio parlare è un altro. Specialmente in questi ultimi anni l'uomo ha perso completamente la bussola. Siamo superficiali, materialisti, violenti, irrispettosi di tutto e di tutti. Abbiamo perso di vista i veri valori. A questo si aggiunge come cornice l'enorme crisi economica che stiamo vivendo. Il mio invito è quello di sfruttare questo periodo natalizio, cercando di viverlo assieme ai nostri cari e ai nostri amici. E non importa se quest'anno non ci saranno i soldi per fare la settimana bianca. L'importante sarà stare con la nostra famiglia, cercando di vivere questo periodo di festa nel migliore dei modi e di riscoprire quei valori che abbiamo dimenticato ormai da molto tempo. Riscoprire la gioia delle piccole cose e dei piccoli gesti sarebbe il più bel regalo che potremmo farci. E chissà che il 2012 non sia un anno più benevolo per tutti.

I miei migliori auguri di
 BUON NATALE
e
FELICE ANNO NUOVO


martedì 20 dicembre 2011

PAROLA D'ORDINE: SICUREZZA

Nel nostro amatissimo hobby investiamo tempo e soldi, e lo coltiviamo a suon di sacrifici. Molto spesso però sottovalutiamo un aspetto molto importante, direi fondamentale: la nostra sicurezza. Quando ci incamminiamo solitari nel bosco per raggiungere il nostro torrente preferito, quando ci accingiamo a guadare un corso d'acqua, quando ci alziamo in piedi in barca perchè così è più comodo pescare,... La nostra voglia di pescare, il nostro entusiamo, la nostra bramosia di catturare una bella preda tante volte prevaricano sull'attenzione che poniamo alla nostra sicurezza. Ogni tanto balzano agli onori della cronaca notizie terribili, che dovrebbero farci riflettere. Come quella del pescatore fulminato durante un temporale oppure a causa di un traliccio dell'alta tensione, oppure quella del pescatore annegato mentre era uscito in barca a pasturare. Ma pescando è anche facile farsi male, soprattutto se facciamo una pesca dinamica che ci "costringe" a spostarci in mezzo a rovi, pietre bagnate, rive scoscese. Cerchiamo di analizzare assieme quali possono essere i pericoli che possiamo incontrare durante le nostre sessioni di pesca, e quali possono essere i modi o gli strumenti per farvi fronte. Una sorta di Vademecum sulla sicurezza in pesca.

1) COMPAGNIA E REPERIBILITA'
Se possibile non andiamo a pescare da soli, in caso di infortunio (distorsione, taglio, malore, ecc.) avere un amico accanto è fondamentale. Se si pesca da soli, è necessario avere sempre un cellulare carico con sè. Una buona idea è quella di dotarsi di un GPS o di una bussola, specialmente se affrontiamo uno spot nuovo. Prima di partire da casa è necessario lasciare detto a qualcuno (genitori, fidanzata, amici) dove andremo a pescare.

2) CALZATURE
Spesso gli spot di pesca sono scomodi da raggiungere, infrascati e con terreni sconnessi. Un ottimo motivo per indossare calzature adeguate con un buona suola "carroarmato".


3) INSOLAZIONE
In estate pescare a lungo sotto il sole può essere molto pericoloso. Specialmente perchè siamo vicino (o addirittua dentro) all'acqua, e quindi il riflesso del sole è doppio. Un colpo di sole provoca una vasodilatazione e un successivo calo di pressione e stato di shock. Quindi cerchiamo di utilizzare un cappellino che ci copra la testa, di raffreddarci ogni tanto all'ombra e di bagnare spesso la testa. Non sottovalutiamo il colpo di sole, perchè un malessere può farci cadere in acqua e ucciderci.


4) PROTEZIONE OCCHI
E' fondamentale dotarsi di un paio di occhiali da sole polarizzati. Non solo per schermare il riflesso del sole in acqua, ma perchè anche un rametto in un occhio può portare a conseguenze piuttosto serie. Inoltre l'occhiale protegge il moschisa dalle "mosche volanti" e lo spinnofilo dalle ancorette delle sue esche.


5) PROTEZIONE ACCESSORI 
Dentro una busta stagna possiamo riporre chiavi, cellulare, macchina fotografica, portafoglio e documenti vari. In questo modo li proteggeremo dall'acqua.


6) SCORTA D'ACQUA
Bisogna sempre portarsi dietro una una bottiglietta d'acqua, specialmente durante le torride giornate d'estate.



7) ESERCIZI ANTINFORTUNISTICI
Quando lanciamo senza avere prima eseguito un breve riscaldamento, l'infortunio muscolare è dietro l'angolo. Ecco che qualche minuto di stretching, specialmente in inverno, ci sarà utile.



 8) TEMPORALE
In caso di temporale, cerchiamo di allontanarci dal corso d'acqua. A volte le onde di piena sono improvvise. In caso di piena non azzardiamoci a guadare il torrente. Sappiamo tutti che quando arriva un temporale si crea una situazione quasi magica per la pesca. I pesci diventano super attivi e molto spesso è proprio in questi frangenti che collezioniamo numerose catture. Ma ricordiamo che le nostre canne rischiano di fare da parafulimini. Morire per la pesca, proprio no! Posiamo la canna a terra e mettiamoci al riparo, distanti da alberi isolati, tralicci, pali della luce, ecc. Se siamo in barca,  facciamo velocemente ritorno a riva. Restare in barca sarebbe estremamente pericoloso, in quanto saremmo l'unica cosa esposta su una superficie piatta, e il fulmine potrebbe essere attirato da qualche componente metallica.


 9) ALTA TENSIONE
Vi riporto il contenuto di una circolare dell'ENEL: Le canne da pesca e in particolare quelle in fibre di carbonio sono da considerarsi conduttrici di elettricità e le linee elettriche possono trovarsi ad una altezza raggiungibile dalle canne. Tali considerazioni ci inducono a riformulare i seguenti consigli, già proposti in anni precedenti:
- l'eccessivo avvicinamento o il contato accidentale delle canne da pesca con i fili delle linee elettriche aeree provoca scariche elettriche che possono avere conseguenze letali;
- le linee elettriche sono permanentemente in tensione.
Questo significa che è sufficiente anche solo una certa vicinanza alle linee elettriche per generare una scarica mortale.


10) FREDDO
La temperatura rigida è un fastidioso e pericoloso nemico. E' importante indossare vestiti adeguati e coprirsi le estremità del corpo (calze pesanti per i piedi, guanti per le mani, berretto e scaldacollo per la testa). La  caduta accidentale in acqua è sempre possibilie, quindi portarsi via da casa dei vestiti di ricambio non è una cattiva idea (potremmo lasciarli in auto).


11) BUIO
Succede spesso di essere sorpresi dal buio. Ci si lascia trasportare dalla voglia di pescare e si perde la cognizione del tempo. Portiamoci via una piccola torcia e cerchiamo, durante le ore di luce, di individuare dei possibili punti di riferimento che ci verrano in aiuto con l'oscurità.


12) INSETTI E ANIMALI PERICOLOSI
Api, vespe, ragni, zecche, ragni, ecc. Quando camminiamo nel bosco o in mezzo all'erba, cerchiamo di tenere coperte le gambe. Portiamoci via uno stick contro le punture d'insetto, e qualche medicinale a base di cortisone se siamo allergici alla puntura di qualche insetto. Poniamo sempre la massima attenzione a dove mettiamo le mani. In caso di morso di vipera:
-  chiamare i soccorsi o raggiungere velocemente un ospedale;
-  non incidere o succhiare la ferita;
-  spremere la ferita;
- improvvisare o usare un laccio emostatico per bloccare la circolazione linfatica e venosa (non quella arteriosa, quindi senza stringerlo troppo);
-  non utilizzare il siero antivipera, operazione che richiede la presenza di un medico.
In caso di incontro con un cinghiale, manteniamo la calma e non facciamo movimenti bruschi che potrebbero spaventarlo. In caso di aggressione da parte di questo animale, cerchiamo di arrampicarci su un albero.


13) GUADO

Partendo dal presupposto che guadare un corso d'acqua è pericoloso gia di per sè, dobbiamo affidarci al nostro buon senso e prestare la massima attenzione ad ogni movimento. Innanzitutto se indossiamo i waders, mettiamoci la cintura in dotazione. Teniamo le braccia aperte per aiutarci a mantenere l'equilibrio. Effettuiamo il guado di traverso, in modo da offrire la minor superficie possibile alla corrente. I passi saranno molto piccoli, e i piedi dovranno essere trascinati, non alzati dal fondo. Alzare un piede significa aumentare la possibilità di perdere l'equilibrio e sbilanciarsi. Se l'acqua non è profonda ma il fondale è scivoloso, meglio avanzare restando bassi col corpo. Purtroppo non è facile individuare dislivelli del fondale così come valutare l'intensità della corrente.  Quindi PRUDENZA!


14) IN BARCA

Indossiamo SEMPRE il giubbetto di salvataggio! Cadere in acqua è un attimo: un movimento brusco, l'urto con un ostacolo, un malore, una falla nella barca. Magari sarà scomodo, ma ricordiamoci che potrebbe salvarci la vita.



15) AMI E ANCORETTE

Non sono rari i casi in cui a causa di una disattenzione si finisca per "autoallamarsi" con un amo o un'ancoretta. Cosa fare?  Il video che vi propongo è molto esplicativo.


Un altro sistema è quello di far uscire la punta dell'amo per poterla recidere con un tronchesino, in modo da riuscire poi a sfilare l'amo.


mercoledì 14 dicembre 2011

BRENTA ALL'ASCIUTTO: UN DISASTRO AMBIENTALE

Brenta. Uno dei principali fiumi del nordest. Ogni anno regala a tanti appassionati incredibili catture, soprattutto in termini di trote (iridee, fario, ibridi, marmorate) e temoli. Qui potete vedere di cosa sto parlando:


 

Merito sicuramente di un'oculata gestione delle acque da parte dell'"Associazione Bacino Acque Fiume Brenta". Basti pensare che nella settimana dal 21 al 30 giugno 2011 sono state effettuate semine di trote marmorate (provenienti dall'impianto di Cismon del Grappa della Ittiocultura Vicentina) per un totale di 38.298 capi, per un peso complessivo di 645,5 kg.

In data 11 dicembre, il Brenta è stato colpito da un disastro ambientale di enormi proporzioni. A causa, sembra, di un errore di comunicazione tra gli enti che si occupano della regolazione della portata del fiume. La centrale ENEL di Polpet (BL), riscontrato un malfunzionamento di una turbina della centrale idroelettrica "Cavilla" di Cismon, non ne ha data comunicazione a valle. Così, a valle, il Consorzio di Bonifica del Brenta non ha ricevuto alcuna comunicazione, grazie alla quale avrebbe potuto, aprendo rogge e canali, evitare lo svuotamento totale dell'alveo sotto la scala di monta. Alla fine, quando il Consorzio è intervenuto, il danno era fatto: un lungo tratto del fiume (da Bassano a Friola di Pozzoleone, cira 12 km) completamente asciutto. Un danno economico, dal momento che l'Associazione investe ogni anno decine di migliaia di euro in operazioni di allevamento ittico e semina. Ma soprattutto un danno ambientale, in quanto si tratta di una zona S.I.C. (Sito di Interesse Comunitario), cioè un'area che contribuisce in modo significativo al mantenimento della biodiversità (di flora e fauna). La cosa ancor più grave è che purtroppo alla morte dei pesci si aggiunge quella delle migliaia di uova depositate durante questo periodo di riproduzione (infatti la pesca alla trota è chiusa dall'ultimo lunedì di settembre). Naturalmente è stata avviata un'inchiesta.

Fonte: http://www.bacinofiumebrenta.it

Fonte: http://www.bacinofiumebrenta.it