Marzo 2012. L'emergenza-siccità preoccupa seriamente il Bellunese. In particolare, il livello del Lago di Centro Cadore (bacino artificiale originato dalla sbarramento del fiume Piave e situato tra i comuni di Pieve, Lozzo, Domegge e Lorenzago di Cadore) è ai minimi dal 2003. E' una situazione anomala, solitamente tipica dei mesi estivi, assolutamente inconsueta per questo periodo.
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Il livello del bacino è bassissimo: alcune zone dell'invaso sono completamente a secco, mentre le pozze che si vengono a creare ghiacciano a causa delle rigide temperature, causando la morte dei pesci contenuti all'interno. Parliamo di quintali di pesci. Basti pensare che in una delle pozze ghiacciate, sono stati recuperati 6 kg di pesci morti per metro quadrato!
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I pescasportivi non sembrano però convinti che questo disastro sia da imputare esclusivamente all'anomala ondata di siccità. Siamo davvero sicuri che l'ENEL non c'entri nulla con questa tragedia? Per niente, secondo il Corriere delle Alpi e nuovocadore.it
L''ENEL respinge al mittente ogni accusa, e in una nota diffusa il 4 marzo comunica: «Il deficit idrico del bacino del Piave preoccupa fortemente il gruppo Enel...Enel é già intervenuta sulla regolazione dei propri bacini, tanto che la produzione di energia elettrica delle centrali alimentate dall’acqua del bacino del Piave é oggi inferiore a poco meno della metà di quella prodotta mediamente negli scorsi anni. Dunque, non si può dire che Enel non abbia già preso in esame la delicata situazione... La situazione rischia di diventare ancora più critica già tra poche settimane, in quanto, secondo le prescrizioni contenute negli atti di concessione delle centrali, Enel dovrà rilasciare acqua nei tempi e nelle quantità richieste dai Consorzi Irrigui. In questo quadro, un mese fa Enel ha ritenuto opportuno inviare adeguata informativa alle autorità competenti affinché vi fosse la possibilità di valutare interventi di tutela delle esigenze dei cittadini e degli operatori nonché della salvaguardia dell’ambiente. Analoga iniziativa é stata condotta nei confronti dei Consorzi Irrigui ... É comunque doveroso ricordare che, pur in presenza di questa situazione, Enel ha comunque sempre assicurato il rilascio del deflusso minimo da tutte le proprie opere idrauliche per ASSICURARE LE CONDIZIONI DI SUSSISTENZA DELLA FLORA E DELLA FAUNA PRESENTE IN ALVEO».
A vedere le foto, non si direbbe...
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«Nell'aprile 2008 ENEL presenta la richiesta di forare la diga del Lado di Centro Cadore con lo scopo di COSTRUIRE UNA NUOVA CENTRALINA, in modo da poter usare la portata del minimo deflusso vitale per produrre energia. Il 2 marzo 2009 il ministero delle Infrastrutture rilascia all’ENEL
l’autorizzazione, ma chiede di chiarire le quote d’invaso precauzionali
(il livello del lago) per eseguire il foro, e la tecnica che verrà usata per
tappare la corona del foro (largo 1,4 metri), dal momento che si intenda inserire un tubo dal diametro di 1 metro. La guarnizione che verrà utilizzata dovrà reggere una pressione moto forte quando il bacino tornerà pieno.
ENEL invia il 24 marzo 2011 (protocollo 00136011) gli elaborati
dell’ingegner Osvaldo Francescon, in risposta alle perplessità del
ministero, e affrontò il resto delle pratiche necessarie per
l’autorizzazione. Il 22 luglio 2011 arriva il nulla osta per la
costruzione delle linee interrate per la connessione con la rete fino a
Soverzene, e il 5 ottobre 2011 l’ufficio tecnico dighe di Venezia dà il
suo nulla osta ai lavori, avendo ottenuto da ENEL (protocollo 0038815)
la risposta relativa al livello del lago, che si prevedeva di far
scendere a 653 metri per l’esecuzione delle opere, ovvero quattro metri
sotto l’asse del foro da realizzare.
ENEL afferma che il volume disponibile, tra i 653 metri e i 656,30
metri del foro, sarebbe stato di circa 2,1 milioni di m3, più che
sufficiente per contenere eventuali piene.
Afferma poi che, nel 2002 e 2003, erano stati raggiunti livelli del
lago inferiori (circa 650 metri) a quelli richiesti in quest’occasione. Ricorda anche che il livello minimo di regolazione era di 643 metri. Per
l’esecuzione di queste opere si prevede di ridurre il livello del lago
di 32 metri su un totale di 42 teorici di altezza massima.
Il 10 ottobre la giunta regionale del Veneto dà parere favorevole
all’opera. L’11 ottobre 2011 l’Ispettorato territoriale Veneto del
ministro delle Infrastrutture comunica il nulla osta del ministro. I tre
soggetti citati comunicarono che avrebbero partecipato alla Conferenza
di servizi convocata per l’11 ottobre 2011 alla quale sono presenti
Enel Produzione spa con cinque ingegneri, il sindaco di Pieve di Cadore, che
esprime il proprio parere sfavorevole e chiede di acquisire un
documento che spieghi la propria opposizione, l’Arpav (favorevole) e la
Provincia di Belluno (favorevole).
Assenti altri cinque convocati (ministero Beni e Attività culturali;
Veneto Agricoltura; Direzione urbanistica; Unità di progetto energia:
Unità di progetto foreste e Parchi e reti ecologiche della Regione
Veneto).
Il sindaco di Pieve chiede che sia definita una convenzione nella
quale il 30% degli utili realizzati da ENEL venga assegnato come
compensazione al Comune di Pieve di Cadore. Il 13 dicembre 2011 c’è la delibera della
giunta regionale che autorizza l’opera e le operazioni di svuotamento
del lago (DGR 2154 del 13/12/2011, BUR 1 del 3 gennaio 2012). Lo
svuotamento è di circa 37 milioni di m3». [cit. Diego Cason, Corriere delle Alpi]
Su facebook monta giustamente la protesta di cittadini e associazioni, i quali chiedono che venga fatta giustizia.
nuovocadore.it |
Per colpa della devozione dell'uomo al Dio Denaro, come sempre a farne le spese sono coloro che non possono mai avere voce in capitolo, e sono destinati ora a decomporsi sull'asciutto fondale del lago...
beppegrillo.it
Un sentito ringraziamento al blogger Samuele Cavina per le belle parole spese nei miei confronti sul suo blog,
per mezzo del quale da un paio d'anni è impegnato a donare visibilità ai
disastri ecologico-ambientali che affliggono i nostri martoriati corsi d'acqua.
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