sabato 18 dicembre 2010

FINE ANNO: TEMPO DI BILANCI E DI BUONI PROPOSITI

Un altro anno se ne sta andando. E con lui vengono trascinate via avventure, emozioni e soddisfazioni. Per fortuna possiamo conservarne il ricordo, e quella che per molti non è altro che la fredda foto di un viscido pesce, per noi sarà sempre un tuffo al cuore. 
Molti di noi con l'arrivo del freddo, per necessità o per scelta, decidono di entrare in una sorta di letargo, e di appendere le canne al muro in attesa della primavera. Ecco allora un buon momento per tirare un po' le somme sull'anno appena trascorso: cosa non ha funzionato, cosa ripeterei, cosa avrei voluto fare? Da qui nascono inevitabilemente aspettative e desideri per l'anno venturo. La mente viaggia, e ci ritroviamo improvvisamente a pescare grosse steelhead in Alaska, giganteschi lucci svedesi, enormi tarpon dei caraibi,... Ma i nostri desideri possono riguardare anche il passaggio a una nuova tecnica, o l'impegno a catturare un nuovo tipo di pesce. Ed ecco che le feste natalizie ci giungono in aiuto: quale migliore occasione per farsi regalare una canna nuova, un mulinello migliore o quell'esca "magica" vista in vetrina, che tanto ci piaceva? 
Gli irriducibili della pesca, invece, i veri malati terminali di questa fantastica disciplina, a stare davanti al caminetto con le pantofole ai piedi proprio non ci riescono! Sfidando temperature polari, neve e ghiaccio, continuano a macinare lanci su lanci, a innescare esche e, come capita molto spesso in queste condizioni proibitive,... a collezionare comodissimi cappotti invernali. Ma volete mettere la suggestione di un panorama tutto imbiancato? Il fiato che condensa, le dita che sembrano dei salsicciotti congelati, il filo che si ghiaccia... Ma tu sei lì, nonostante tutto, la tua passione ti permette di sopportare anche questo. Gli altri penseranno che tu sia pazzo ma, diciamoci la verità,  sono loro che non sanno cosa si stanno perdendo!



Buon Natale a tutti!



PESCI GRANDI, PESCATORI PICCOLI

Catch & Release: facile, quando si tratta di pesci normali. Più difficile, quando all'amo abbiamo un grosso pesce. Tutti i nostri buoni propositi sembrano sparire misteriosamente. Un pesce del genere è qualcosa di eccezionale. Ne rimaniamo rapiti, e spesso ci sentiamo in dovere di trattenerlo. Abbiamo vinto la sfida col mostro, e non ci sembra così grave portare a casa, per una volta, un pesce che senza ombra di dubbio non è sottomisura. Stiamo rispettando i vincoli normativi sulle misure minime, e in fin dei conti è un pesce che non ha certo bisogno di crescere ancora. Invece dovremmo fare un passettino indietro, e soffermarci un attimo a valutare alcune cose. Un pesce del genere ha raggiunto certe dimensioni non solo per una buona dose di fortuna, ma anche grazie a particolari caratteristiche genetiche: tutto ciò gli ha permesso di scampare agli attacchi dei predatori, di salvarsi dalle infezioni e dalle malattie, di sfuggire alle lenze e alle reti dei pescatori e, perchè no, di guadagnarsi qualche meritato rilascio. Personalmente, quando mi trovo davanti a un pesce del genere, la mia coscienza mi impone di portargli rispetto. Si tratta di un pesce che ha svariati anni, ne ha passate tante. Che diritto ho io di porre fine a questa sua avventura? Razionalmente poi, mi viene da pensare un'altra cosa: specialmente in caso di esemplare femmina, un pesce del genere può produrre un'enorme quantità di uova, e quindi trasmettere i suoi geni ("vincenti") alle sue progenie. Ancora meglio se si tratta di un esemplare autoctono. E' per tutto questo che non mi riesce di killare un pesce del genere. Volete mettere la soddisfazione di rivederlo sparire in acqua con una scodata? Sono d'accordo che sia una scelta difficile, ma  sono anche convinto che sia quella giusta.