sabato 18 dicembre 2010

PESCI GRANDI, PESCATORI PICCOLI

Catch & Release: facile, quando si tratta di pesci normali. Più difficile, quando all'amo abbiamo un grosso pesce. Tutti i nostri buoni propositi sembrano sparire misteriosamente. Un pesce del genere è qualcosa di eccezionale. Ne rimaniamo rapiti, e spesso ci sentiamo in dovere di trattenerlo. Abbiamo vinto la sfida col mostro, e non ci sembra così grave portare a casa, per una volta, un pesce che senza ombra di dubbio non è sottomisura. Stiamo rispettando i vincoli normativi sulle misure minime, e in fin dei conti è un pesce che non ha certo bisogno di crescere ancora. Invece dovremmo fare un passettino indietro, e soffermarci un attimo a valutare alcune cose. Un pesce del genere ha raggiunto certe dimensioni non solo per una buona dose di fortuna, ma anche grazie a particolari caratteristiche genetiche: tutto ciò gli ha permesso di scampare agli attacchi dei predatori, di salvarsi dalle infezioni e dalle malattie, di sfuggire alle lenze e alle reti dei pescatori e, perchè no, di guadagnarsi qualche meritato rilascio. Personalmente, quando mi trovo davanti a un pesce del genere, la mia coscienza mi impone di portargli rispetto. Si tratta di un pesce che ha svariati anni, ne ha passate tante. Che diritto ho io di porre fine a questa sua avventura? Razionalmente poi, mi viene da pensare un'altra cosa: specialmente in caso di esemplare femmina, un pesce del genere può produrre un'enorme quantità di uova, e quindi trasmettere i suoi geni ("vincenti") alle sue progenie. Ancora meglio se si tratta di un esemplare autoctono. E' per tutto questo che non mi riesce di killare un pesce del genere. Volete mettere la soddisfazione di rivederlo sparire in acqua con una scodata? Sono d'accordo che sia una scelta difficile, ma  sono anche convinto che sia quella giusta.



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