mercoledì 14 dicembre 2011

BRENTA ALL'ASCIUTTO: UN DISASTRO AMBIENTALE

Brenta. Uno dei principali fiumi del nordest. Ogni anno regala a tanti appassionati incredibili catture, soprattutto in termini di trote (iridee, fario, ibridi, marmorate) e temoli. Qui potete vedere di cosa sto parlando:


 

Merito sicuramente di un'oculata gestione delle acque da parte dell'"Associazione Bacino Acque Fiume Brenta". Basti pensare che nella settimana dal 21 al 30 giugno 2011 sono state effettuate semine di trote marmorate (provenienti dall'impianto di Cismon del Grappa della Ittiocultura Vicentina) per un totale di 38.298 capi, per un peso complessivo di 645,5 kg.

In data 11 dicembre, il Brenta è stato colpito da un disastro ambientale di enormi proporzioni. A causa, sembra, di un errore di comunicazione tra gli enti che si occupano della regolazione della portata del fiume. La centrale ENEL di Polpet (BL), riscontrato un malfunzionamento di una turbina della centrale idroelettrica "Cavilla" di Cismon, non ne ha data comunicazione a valle. Così, a valle, il Consorzio di Bonifica del Brenta non ha ricevuto alcuna comunicazione, grazie alla quale avrebbe potuto, aprendo rogge e canali, evitare lo svuotamento totale dell'alveo sotto la scala di monta. Alla fine, quando il Consorzio è intervenuto, il danno era fatto: un lungo tratto del fiume (da Bassano a Friola di Pozzoleone, cira 12 km) completamente asciutto. Un danno economico, dal momento che l'Associazione investe ogni anno decine di migliaia di euro in operazioni di allevamento ittico e semina. Ma soprattutto un danno ambientale, in quanto si tratta di una zona S.I.C. (Sito di Interesse Comunitario), cioè un'area che contribuisce in modo significativo al mantenimento della biodiversità (di flora e fauna). La cosa ancor più grave è che purtroppo alla morte dei pesci si aggiunge quella delle migliaia di uova depositate durante questo periodo di riproduzione (infatti la pesca alla trota è chiusa dall'ultimo lunedì di settembre). Naturalmente è stata avviata un'inchiesta.

Fonte: http://www.bacinofiumebrenta.it

Fonte: http://www.bacinofiumebrenta.it





1 commento:

  1. Il galleggiante da pesca ha tre utilizzi

    -Il primo utilizzo è di segnalare l’abboccata del pesce.
    -Il secondo utilizzo del galleggiante è di sostenere l’esca alla profondità indicata.
    -Il terzo utilizzo è di sostenere il peso della zavorra.
    Secondo le condizioni delle acque e del pesce che si vuole catturare, conosciamo diversi tipi galleggianti da pesca
    www.pescaqui.it

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